Blu cielo, blu mare, blu zaffiro… blu vino. Blu vino? Sì, blu vino. Sembrerà incredibile ma è stato inventato un vino dalla inedita colorazione blu. La novità arriva dalla Spagna portando con sé dubbi e tanta curiosità. Con lo slogan “Aprite le menti e ignorate tutti i pregiudizi”, la start-up Gik ha deciso di scardinare, attraverso una vera e propria “rivoluzione” a colpi di pennello, una delle bevande più tradizionali di sempre. E anche se, forse, Bacco potrebbe risentirsene, il gruppo di giovani spagnoli della provincia di La Rioja è davvero intenzionato a puntare tutto sulla spettacolarità del blu, strizzando l’occhio al vasto pubblico di nativi digitali che non disdegneranno affatto un selfie con un bicchiere di vino blu da postare subito sui social.
D’altronde gli inventori del vino blu Gik sono viticoltori ma anche designer, programmatori, artisti e musicisti che vogliono provocare senza trascurare la spendibilità del prodotto e soprattutto la sua qualità.
Contrariamente, infatti, a quanto si possa immaginare il colore blu del vino in questione è, a detta dei suoi produttori, del tutto naturale: senza coloranti artificiali, è una miscela top-secret di uve bianche e rosse delle regioni basche della Spagna, mescolate con una tintura indaco e con le antocianine, un colorante naturale presente nella buccia dei chicchi d’uva. Ma perché proprio il blu?
Nel loro sito Internet, il team Gik sostiene di aver scelto il blu perché rappresenta il colore “della fluidità e del cambiamento”, così come del movimento, dell’innovazione e dell’infinito. L’estro creativo è evidente, così come l’intento di sfidare i più tradizionalisti.
Il lancio del vino blu è stato presentato con un’immagine di un bicchiere rovesciato con un mare blu sul fondo e a fianco una parodia de “La creazione di Adamo” di Michelangelo da cui spunta la faccia di un dinosauro. “Siamo cresciuti in un Paese che ha una grande cultura del vino, ma è sempre stata una bevanda tenuta su un piedistallo – spiegano i suoi inventori -. Così abbiamo pensato che sarebbe stato bello avere persone vere che fanno vino per persone vere, non vino fatto da esperti per pseudo-conoscitori”. La provocazione si propone a gamba tesa soprattutto quando i membri della start-up spagnola definiscono il settore enologico come “il più mentalmente chiuso” della Terra. Per rivoluzionarlo, quindi, hanno alzato gli occhi al cielo e l’idea è arrivata.
La Gik ha impiegato ben due anni di lavoro per la creazione della miscela, in collaborazione con l’Università dei Paesi Baschi e il team di ricerca alimentare AZTI-Tecnalia. Per la legislazione spagnola, il vino blu è classificabile come “bevanda aromatizzata al gusto di vino”, con una gradazione di 11,5 gradi. A tavola, ben si sposa con il salmone affumicato, il sushi, la pasta alla carbonara e i nachos.
Il vino Gik è venduto online e il prezzo si aggira sui 10 euro a bottiglia. Basterà questo a convincere i più reticenti a provarlo?
(Fonti: gik.blue/en/ – notizie.delmondo.info – lacucinaitaliana.it – huffingtonpost.it – forexinfo.it – youtube.com Zoomin.TV Italia)
Guarda il video con l’intervista ai giovani produttori del vino blu:
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