E’ proprio vero che nel momento del bisogno l’umanità, spesso, si ritrova unita nella battaglia che di uno diventa di tutti.
Lo stesso riscontro positivo si registrò l’anno scorso nel mese di luglio, quando confluirono in quella piccola stradina di Nottingham, dove vi è l’abitazione di Crawford, più di 200 stranieri. In quell’occasione, era arrivato un avviso di sfratto sempre da parte della Bradford & Bingley Bank. Allora, la protesta diede i suoi frutti sperati e l’ipotesi di sfratto sfumò. “Anche questa volta sono determinato – ha dichiarato Tom -. Non me ne vado da questa casa. Ci ho vissuto per ben 25 anni”. Per la seconda volta, l’uomo è costretto a difendersi dagli ufficiali giudiziari.
Crawford ha anche girato un video nel 2014 sulla sua drammatica situazione e lo ha caricato su YouTube. Circa 25,60o le visualizzazioni. Anche quest’anno, il 17 gennaio, ha postato un nuovo appello registrando più di 4,300 visite.
Andrew Southard, uno di quelli che ha risposto alla richiesta, ha guidato quasi 100 miglia per aiutare Crawford anche questa volta. “Il sostegno è molto apprezzato da Tom – ha confermato -. Spero che le persone che arrivano qua aumentino sempre di più”.
Intanto la UK Asset Resolution Limited, una holding che opera per conto di Bradford & Bingley, fa sapere:”L’Istituto ha seguito le procedure legali corrette e ora è legalmente autorizzato a prendere possesso della struttura a seguito della sentenza del giudice e della corte. Abbiamo un ordine di possesso valido che è esecutivo”.
Chi ha ragione? Schierati su un fronte oppure su quello opposto, di certo un’intera famiglia rischia di finire sotto i ponti e di combattere il cancro senza un tetto sicuro sopra la testa. Si dice che l’unione fa la forza. Speriamo che anche questa volta sia così.