RUSSIA, LA CITTÀ PIÙ FREDDA DEL MONDO SI CHIAMA JAKUTSK
Il suo record l’ha raggiunto nel febbraio del 1891 quando si registrarono -64,4 gradi. Con questa temperatura minima assoluta, Jakutsk si è aggiudicata il titolo di città più fredda del mondo abitato. L’unico episodio in cui il record è stato superato si attesta nel 1933 nel villaggio di Oymyakon, in Russia, nell’Est della Siberia, quando si toccarono -67,7°C. Seguono il primato la città di Ust’-Nera, piccola località della Russia nord orientale considerata un cosiddetto polo del freddo in cui si sono raggiunti e superati i -60°C, e la città di Verchojansk, ubicata nella Siberia orientale, con la minima del mese più freddo di gennaio di -47,7 °C.
Fondata nel 1632 dai cosacchi, Jakutsk è oggi capoluogo della Sacha-Jacuzia, repubblica autonoma della Russia. La città si sviluppò nella seconda metà dell’Ottocento grazie alle miniere d’oro e carbone della zona. Il gelo che si respira in questa città provoca brividi non soltanto nel corpo ma anche nell’anima. Sotto il regime comunista (dal 1929 fino alla morte di Stalin nel 1953), la gente veniva spedita qui in punizione costretta a lavorare per l’estrazione del carbone a beneficio dei riscaldamenti della Grande Russia. Lo sfruttamento di manodopera condannata ai lavori forzati proveniva dai gulag, i campi di concentramento dove furono deportati tra i 15 e i 18 milioni di persone e dove, probabilmente, morirono di lavoro, di freddo, di malattie e di violenze varie 2 milioni di individui.
Tornando ai giorni nostri, campi di concentramento non ce ne sono più perché chiusi ufficialmente dal 1960, ma di certo questa città non si può dire che riscaldi i cuori con bellezze naturalistiche (escluse le distese di neve, s’intende) e con attrattive. Il massimo svago si può avere visitando l’università della zona, o organizzando una visita al museo nazionalista, oppure andando alla stazione meteorologica a consultare tutti i record climatici di scala mondiale. Tutto ciò è possibile ovviamente quando il clima è, per così dire, mite. Cioè quando il termometro sfiora i -10°C. In realtà la vera sfida quotidiana prosciuga tutte le energie dei suoi abitanti: cercare di non congelare. Se, infatti, ai residenti della città riesce con fatica, a tutto ciò che li circonda non riesce affatto. Quasi impossibile un’alimentazione variata che consenta, ad esempio, di mangiare verdura o frutta. Qui si vendono nei mercati soltanto pesce e carne. Le toilette sono costruite all’esterno delle abitazioni per evitare che le tubature ghiaccino, mentre le automobili rischiano di non riaccendersi se lasciate all’aperto spente. I più temerari? I viaggiatori e i fotoreporter che raggiungono questi luoghi per raccontare un angolo di mondo dove il brivido fa da padrone.
(Foto fonte: forum.aktuell.ru)
Affascinante… anche se in questa città non penso ci andrei mai
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E’ possibile usare la lingua che si preferisce.
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